
La verità sulla vita e la
missione di Gesù Cristo
Lo spirito santo
Giovanni 20:21-22
Allora Gesù disse loro di
nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch'io mando voi». Detto
questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo.
In che modo possiamo
unire il Cristianesimo di tutto il mondo? Attraverso lo Spirito Santo, e da qui
il nome “Associazione dello Spirito Santo”. Non con i pugni o con le baionette,
ma con lo Spirito Santo. Non possiamo unire il mondo con la potenza umana, ma
per mezzo dello Spirito Santo.
Dal discorso di Sun Myung
Moon: L’Associazione dello Spirito Santo per l’Unificazione del Mondo
Cristiano 1 maggio 1981
Senza ricevere lo Spirito
Santo, non possiamo capire o ricevere la salvezza. Perché dovremmo aver bisogno
che lo Spirito Santo discenda su di noi? Lo Spirito Santo spinge la nostra
mente a stabilire un rapporto con Cristo e alla fine con Dio, ma perché abbiamo
proprio bisogno dello Spirito Santo? Quali passi dovrebbero avvenire mentre lo
Spirito Santo aiuta a portarci in Cielo e a Dio? La prima cosa che lo Spirito
Santo ci aiuta a fare è pentirci.
Dal discorso di Sun Myung
Moon: L’era del pentimento, 1 settembre 1978
Lo Spirito Santo ha
l’incarico di ottenere il perdono dal cielo per i nostri peccati. Questo perché
l’umanità non ha un rapporto diretto né con Dio né con Gesù, che sono in cielo.
Perciò abbiamo bisogno di ricevere la cooperazione dello Spirito Santo che sta
lavorando sulla terra. La via della redenzione è stata aperta grazie alla
crocifissione di Gesù, ma in effetti chi lavora faticosamente per assumersi la
responsabilità dei nostri peccati è lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è nella
posizione di mediatore per il nostro bene, rappresentando noi miseri peccatori.
Che tipo di prove
attraversa lo Spirito Santo? Il sacrificio di Gesù, che morì sulla croce mentre
era responsabile dei nostri peccati, e le sofferenze dello Spirito Santo che
piange con noi quando piangiamo e siamo appesi alla croce, ci accompagnano
sempre. Persino oggi Gesù sta subendo il sacrificio della crocifissione per
amore nostro. Dovete capire chiaramente questo. Quando gli affanni di Gesù e lo
sforzo dello Spirito Santo si uniscono insieme, con noi al centro, e noi
raggiungiamo lo standard richiesto da Dio, allora tutti i peccati che abbiamo
commesso sulla terra saranno redenti.
Di conseguenza, quando
siamo di fronte al male e andiamo avanti, dobbiamo riconoscere che a causa dei
nostri peccati, lo Spirito Santo ha lavorato faticosamente sulla terra per
amore nostro e Gesù è morto sulla croce per noi. Dovunque andiamo, dobbiamo
renderci conto che siamo peccatori che non possono essere liberati dalle
sofferenze del cielo. Quindi, offrendo tutta la nostra mente e il nostro corpo
per prendere il peso delle fatiche del cielo, dobbiamo affidarci allo Spirito
Santo ed aiutare Gesù nel suo lavoro.
Dal discorso di Sun Myung
Moon: Perché Gesù diventò l’agnello che portava tutti i peccati del mondo? 11
giugno 1956
Quando venne Gesù,
l’elemento o l’essenza maschile fu data a lui come la Parola maschile di Dio.
Ma sulla terra non c’era nessuna donna a cui potesse essere dato l’elemento
femminile. Così, quando Gesù lavorò in spirito dopo la sua crocifissione,
questo elemento femminile di Dio lavorò insieme a lui come lo Spirito Santo.
Dal discorso di Sun Myung
Moon: La nostra preghiera e il mondo spirituale, marzo e aprile 1965
Noi studiamo la
Santissima Trinità, Dio, il Figlio Santo e lo Spirito Santo, Cosa significa
esattamente questo? Noi diciamo Dio, il Figlio Santo e lo Spirito Santo, ma c’è
qualcosa che manca, il Cristiano Santo, che forma la famiglia. Così lo Spirito
Santo dev’essere la sposa per il Figlio Santo e con loro due, uniti nell’amore
divino, può avvenire la moltiplicazione, dando nascita ai figli nella Famiglia
Santa.
Dal discorso di Sun Myung
Moon: La nostra missione attuale, 4 agosto 1974
Nel Giardino del
Getsemani
Matteo 26:36-46:
Allora Gesù andò con loro
in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia
andato là e abbia pregato». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò
a essere triste e angosciato. Allora disse loro: «L'anima mia è oppressa da
tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me». E, andato un po' più
avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è
possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma
come tu vuoi».
Poi tornò dai discepoli e
li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di
vegliare con me un'ora sola? Vegliate e pregate, affinché non cadiate in
tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
Di nuovo, per la seconda
volta, andò e pregò, dicendo: «Padre mio, se non è possibile che questo
calice passi oltre da me, senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». E,
tornato, li trovò addormentati, perché i loro occhi erano appesantiti. Allora,
lasciati lì, andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime
parole. Poi tornò dai discepoli e disse loro: «Dormite pure oramai, e
riposatevi! Ecco, l'ora è vicina, e il Figlio dell'uomo è dato nelle mani dei
peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino».
Gesù pregò nel Getsemani:
“Padre, fa che questo calice passi da me. Ma sia fatta la Tua, non la mia
volontà”. Quando pregava in questo modo, il suo cuore era quello di un Figlio che
amava solo suo Padre. Sulla croce Gesù amò persino il suo nemico e pregò per
lui. In tutta la storia non c’era mai stato prima di lui un uomo così, né c’è
mai stato dopo di lui. Questo è il segno che ha amato tutta l’umanità. Questo è
ciò che ha fatto di Gesù l’uomo più grande.
Dal discorso di Sun Myung
Moon: La formula della provvidenza di Dio, 14 dicembre 1971
Dobbiamo conoscere la
situazione desolata in cui Gesù pregò da solo nel Getsemani: “Padre mio,
se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io,
ma come tu vuoi” Mt. 26:39.
Questa situazione non è
limitata a Gesù. Inoltre anche la situazione in cui Gesù fu crocifisso,
abbracciando il dolore, non è limitata solo a Gesù. La sua situazione è la
nostra situazione, ed è una situazione della quale oggi deve essere partecipe
l’umanità.
Il motivo per cui Gesù
pregò ed era addolorato non era perché doveva morire, né era a causa del suo
destino di dover attraversare la collina dei lamenti. Preoccupato della sua
responsabilità di realizzare vittoriosamente il destino della storia, egli abbracciò
la disperazione dell’amore divino. Gesù guardò i suoi seguaci, che avrebbero
dovuto far conoscere al mondo l’amore di Dio, e pensò: Come poteva lui, che era
stato mandato a rappresentare l’amore di Dio, trasformarli negli esseri che
incarnavano questo amore? Sapeva anche che, se lui fosse morto, l’umanità
sarebbe stata destinata ad attraversare un corso doloroso. Dobbiamo capire che
Gesù non era un uomo che provò dolore solo per se stesso o ebbe il cuore
straziato solo per se stesso.
Dal discorso di Sun Myung
Moon: Gesù che deve stabilire l’amore del Cielo, 24 febbraio 1957
In tutta la storia il
dolore più profondo nel cuore di Dio fu il fatto che Adamo divenne un uomo
caduto. Poi fu la morte di Gesù. La successiva resurrezione di Gesù permise
alla fede cristiana di portare la salvezza, ma anche questa era a livello solo
spirituale. Gesù pregò tre volte, nell’angoscia più profonda, quasi al limite
della morte e disse: “Padre, se possibile, fa che questo calice passi da me; ma
sia fatta non la mia, ma la tua volontà”.
Tanti teologi spiegano
queste parole dicendo che quella era un’espressione della debolezza umana
perché, anche se Gesù era predestinato a morire sulla croce, era pur sempre un
essere umano. Se questo è vero, allora avrebbe dovuto affrontare
coraggiosamente e con gioia quella situazione.
Dal discorso di Sun Myung
Moon: Il nuovo Messia e voi, 20 marzo 1972
Gesù si appellò da solo
in lacrime davanti a Dio nel Giardino del Getsemani, senza essere accompagnato
nemmeno dai suoi discepoli. Era assolutamente senza peccato, senza nessuna
colpa e sperava solo di vivere come il Figlio di Dio. Dobbiamo sentire il cuore
di Gesù, che percorse la via delle lacrime di sangue.
Oggi, nel punto in cui ci
apprestiamo a portare una vittoria al cielo, dobbiamo riflettere se siamo
veramente pronti ad attraversare la stessa collina di lacrime universali con
Gesù, che l’ha già percorsa. Sin da quando gli uomini hanno lasciato il petto
di Dio a causa della caduta, la storia umana è andata avanti tra le lacrime.
Per essere liberati da questo, dobbiamo percorrere un cammino di lacrime.
Questo non si applica solo al corso della provvidenza di Dio, ma anche a un
popolo o ad una nazione.
Chiamiamo la persona che
versa lacrime per una nazione o per il suo popolo, un profeta. Una nazione non
nasce automaticamente. Emerge attraverso una storia di eventi dolorosi, pieni
di difficoltà, formata da questi profeti. Similmente, se anche voi non scalate
la storica collina delle lacrime, non potrete mai ricevere un giorno di vittoria.
Gesù versò lacrime di sangue mentre percorreva la via del Golgota, la via di un
pioniere, dopo aver scalato colline di lacrime per 30 anni. Oggi, se volete
essere coloro che si assumeranno la responsabilità di realizzare la volontà di
Dio e liberare Gesù, dovete versare lacrime di sangue, che nessuno riconosce e
che sgorgano dal profondo del vostro cuore.
Se ci sono dei discepoli
che versano lacrime per i fratelli e le sorelle del mondo e, inoltre, se
versate incessantemente lacrime per il cielo senza riuscire a fermarvi, sarà
posta una condizione per la vittoria.
Una volta Gesù si volse a
guardare Gerusalemme e non poté fare a meno di versare lacrime, eppure nessuno
capì il suo cuore. Poiché non aveva nemmeno un amico che potesse piangere
insieme a lui quando piangeva tristemente, Gesù dovette morire sulla croce.
… Amate la vostra
famiglia? Se è così, dovete sudare per la famiglia. Se amate il vostro popolo,
dovete sudare per il popolo. Se amate il mondo, dovete sudare per il mondo.
Dobbiamo anche seguire l’esempio di Gesù, che pregò nel Giardino del Getsemani
per tutta l’umanità, costruendo da solo un altare, mentre gli altri non
sapevano nulla. Dobbiamo diventare un secondo Gesù che può versare sudore e
lacrime per tutta l’umanità.
Dal discorso di Sun Myung
Moon: Diventiamo vittoriosi per Dio, 30 giugno 1957
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