lunedì 15 giugno 2020

Il miracolo dei pani e dei pesci

La verità sulla vita e la missione di Gesù Cristo
Il miracolo dei pani e dei pesci
Matteo 14:13-21
Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati. Facendosi sera, i suoi discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Il luogo è deserto e l'ora è già passata; lascia dunque andare la folla nei villaggi a comprarsi da mangiare».
Ma Gesù disse loro:
«Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare!» Essi gli risposero: «Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci». Egli disse: «Portatemeli qua». "Dopo aver ordinato alla folla di accomodarsi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi verso il cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono e furono sazi; e si portarono via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene. E quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini".
Di fronte al suo Dio, Gesù poté dimenticare se stesso senza alcuna pretesa o scusa. Era disposto a fare qualunque cosa per amore della volontà del Padre. Dobbiamo diventare dei figli e delle figlie che ereditano l’esempio lasciato da Gesù. Gesù ci ha dato le parole dei vangeli durante i suoi 30 anni e più di vita. Quando incontrò della gente che moriva di fame, mentre andava in giro con i suoi discepoli, diede da mangiare a 5.000 persone con cinque pani e due pesci. Diede tutto ciò che poteva. Fece conoscere la fede, la vita e l’amore. Fece conoscere tutto ciò di cui l’umanità aveva bisogno.
Avete mai ricevuto le parole di Gesù come il suo corpo sostanziale? Avete mai sentito attraverso le parole di Gesù che egli è l’incarnazione della fede eterna di Dio? Avete mai sentito attraverso le parole di Gesù che egli è l’incarnazione dell’amore eterno? Se non riuscite a sentire questo nemmeno dopo aver ascoltato le parole di Gesù, allora il cuore di Gesù si spezzerà.
Dal discorso di Sun Myung Moon: Oh Padre, Noi Ti Accogliamo! 9 marzo 1959
La moltitudine di persone che seguiva Gesù credette che egli era il Messia e il Salvatore degli uomini quando mostrò il miracolo dei pani e dei pesci, ma quando Gesù fu ucciso, tutti lo abbandonarono e se ne andarono. Se le persone che seguivano Gesù avessero capito la profondità del suo cuore verso il cielo, se avessero capito che egli possedeva un cuore capace di conoscere profondamente Dio e che era venuto a prendere responsabilità per tutta la storia della provvidenza, avrebbero capito la sua situazione e lo avrebbero seguito. Inoltre, dietro a loro, anche tutta la nazione di Israele avrebbe seguito Gesù.
Dal discorso di Sun Myung Moon: Scaliamo la Collina della Sventura Storica, 19 gennaio 1958
Gesù prega da solo sulla montagna
Marco 1:35:
Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava.
Sappiamo bene che Gesù se ne andava sulle montagne ogni volta che si trovava di fronte a dei problemi seri.
Gesù andò dagli israeliti e nelle sinagoghe col modello vittorioso stabilito nel suo corso di 40 giorni nel deserto, e tuttavia essi non lo ricevettero. Invece di accoglierlo, lo perseguitarono dovunque andava. Incontrò opposizione e derisione. Il fatto di aver dovuto seguire il corso del deserto dopo essere stato respinto la prima volta [da Giovanni Battista] era di per sé sufficiente a suscitare dei sentimenti di amarezza e di rabbia. Quando Gesù vide che la religione ebraica e la nazione d’Israele gli venivano contro, dopo che era tornato da loro riportando una vittoria su Satana, il suo cuore fu consumato da un dolore e da una pena indescrivibili. Dobbiamo pensare alla posizione e alla situazione di Gesù. Nelle difficili circostanze della persecuzione, per riportare la nazione e la religione a Dio, Gesù pregò in cima alle montagne e lottò contro Satana nel corso dei tre anni di vita pubblica.
Il cuore di Gesù era tale che invece di provare dolore per la sua posizione desolata, si angustiava perché il risultato degli sforzi compiuti da Dio per l’umanità nel corso di 4.000 anni era così misero, e gli dispiaceva esprimere il suo cuore al cielo. Per Gesù, logorato da un simile cuore, era fuori discussione esprimere risentimento verso la nazione, le sinagoghe o l’umanità caduta. Dobbiamo sapere che Gesù non si permise di provare rancore verso nessuno.
Preghiera di Sun Myung Moon
“Padre, sappiamo bene che le grandi figure religiose della storia hanno avuto un rapporto con le montagne, condividendo le loro situazioni con le montagne e determinando gli standard della vita e della morte, della vittoria e della sconfitta, sulle montagne.
Abbiamo appreso che Gesù, come rappresentante dell'umanità, andava in cima a una montagna e lì supplicava Dio dal profondo del suo cuore. Poiché abbiamo capito i rapporti storici con le montagne, permetti a tanti figli e figlie di Dio di apparire in cima alle montagne di questa penisola. Guidali ad essere persone valorose, che possono restituire a Te la gloria e la vittoria e a indennizzare le basi storiche del risentimento per ciò che è avvenuto sulle montagne. Per essere questo tipo di persone, sappiamo che, oltre a noi come individui, le nostre famiglie, società, religioni, nazioni e il mondo devono tutti andare in cima alla montagna.
Ti prego guidaci ad assomigliare al cuore di Gesù, andando su e giù per le montagne per amore del cielo e della terra, e per seguire le sue orme. Permettici di diventare figli che sanno lottare con fedeltà fino al giorno in cui stabiliremo un altare vittorioso in cima alla montagna e canteremo “Osanna”. Combattiamo senza piegarci o ritirarci.
Padre, noi sappiamo che se avremo questa determinazione, Tu ci aiuterai. Guidaci attraverso qualunque complicazione con risolutezza. Preghiamo tutto questo nel nome del Signore”. Amen.
Dal discorso di Sun Myung Moon: Il cuore addolorato di Gesù quando andava sulle montagne, 25 gennaio 1959
Che persona degna di compassione era Gesù? La sua mente non poteva fare a meno di dolersi quando guardava le persone e il suo cuore non poteva far altro che piangere fortemente quando guardava le istituzioni religiose. Gli uomini non poterono capire la situazione di Gesù che portava la responsabilità della provvidenza e del destino del cielo. Non c’era nessuno che capiva il suo cuore mentre di notte vagava da solo sulle montagne.
Dal discorso di Sun Myung Moon: Preghiera -18 ottobre 1959

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