
Preghiera
di Gesù nel Getsemani
Il
Vangelo secondo Luca, infatti, tra i sinottici, è quello che presenta
un'immagine di Gesù più composta anche nei momenti più difficili, inclusa la
sua Passione;
Alcuni
gruppi tra i primi cristiani sostenevano che Gesù fosse unicamente divino,
al contrario della cristologia cattolica che lo considerava anche vero uomo e,
nei primi secoli, alcuni copisti - per sottolinearne l'umanità anche nel testo
lucano - aggiunsero quindi questo passo in cui si evidenzia un Gesù che
prova profonde sofferenze umane.
Tornato
indietro Gesù trovò i tre apostoli prediletti che dormivano e li richiamò alla
preghiera: "Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me?
Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la
carne è debole”. Tornato a pregare, pregò con la stessa intensità di prima ma
ritrovò i discepoli ancora addormentati.
Dopo
averli risvegliati, si ritirò a pregare per la terza volta e con le stesse
parole già ripetute prima. In lontananza si udiva già l'arrivo delle guardie
del Sinedrio e Gesù, richiamati a sé i discepoli gli ordinò di alzarsi perché
il traditore era ormai arrivato. “Per chi è venuto sulla terra Gesù? Anche se è venuto per la storia,
l’era, la nazione e la chiesa, il suo corso è stato pieno di pathos.
Poiché
sapeva che il suo dolore non sarebbe finito semplicemente come il suo dolore,
ma si sarebbe espanso come il dolore della storia, dell’era e del futuro, era
consumato dall’ansietà. Per questa ragione, Gesù andò nel giardino del
Getsemani.
Dovremmo
poter sentire la stessa tristezza a questo riguardo. Il luogo dove Gesù, il
Salvatore di tutte le genti e il Re dei Re, condivise il suo dolore finale non
fu nella casa di un discepolo. Non fu in una chiesa ebraica né in un palazzo
dello stato ebraico.
Il
luogo dove andò a decidere tutto consultandosi con Dio fu il giardino del
Getsemani dove a quell’ora tarda della notte non c’erano visitatori. Dovremmo
sapere questo. Noi credenti negli ultimi giorni dovremmo condividere lacrime di
dolore per amore di Gesù nel giardino del Getsemani.
Dovremmo
avere un cuore che arde dal desiderio della figura di questo Gesù. Dovreste
sapere che solo in questo modo potete stabilire un collegamento con Gesù che
pianse con un dolore storico per amore dell’era e del futuro, che pianse tre
volte con sangue e sudore, nella tristezza più assoluta.
Quando
Gesù pregò tutta la notte: “Padre mio, se possibile, fa’ che questo calice
passi da me”. (Matteo 26:39) Gesù deve essere stato indescrivibilmente
addolorato e indignato. Considerando che i 4.000 anni di storia erano crollati,
che la nazione di Israele era perita, che la fondazione della dispensazione di
4.000 anni era crollata e che la chiesa ebraica era caduta, il sangue e il
sudore di Gesù erano ciò che collegava la distanza della storia.
Il
suo sangue e le sue lacrime colmavano il divario della storia. Dovremmo sapere
che il popolo ebreo non poteva neanche immaginarsi questo. I discepoli di Gesù
almeno avevano fatto la promessa solenne di seguirlo ovunque andava. Chi
ereditò il cuore addolorato di Gesù? Chi fece un collegamento con questa penosa
situazione di sangue e lacrime? Non c’era nessuno sulla terra.
Dovete
sapere che Gesù svolse questo compito da solo. Non c’era nessuno ad ereditare
il suo “shimjung” Quindi, trovandosi di fronte alla morte, Gesù pregò tre volte
davanti al Cielo nel Giardino del Getsemani: “Abba, Padre, per Te tutte le cose
sono possibili; allontana da me questo calice; però non quello che voglio io ma
quello che vuoi Tu”. (Marco 14:36). Questa supplica fece esplodere il Cielo e la terra. Queste
parole gravi furono pronunciate per impedire al mondo delle tenebre di venire
con potenza e autorità. Così, la preghiera nel giardino del Getsemani non
terminerà mai.
Nel
corso delle ere e dei secoli infiniti questa voce straziante, intrisa di
sangue, della supplica finale dovrebbe sempre rimanere viva nel cuore
dell’uomo. Dio sta lavorando intensamente, sperando nel giorno in cui il vostro
cuore risuonerà con il cuore di Gesù che gridò: “Oh, cielo”.
I
credenti negli ultimi giorni dovrebbero ereditare lo shimjung storico e serio
di Gesù mentre pregava sul monte Calvario e nel Giardino del Getsemani.
Dovrebbero risvegliare i cristiani che sono nella posizione dei tre discepoli
addormentati nel Giardino del Getsemani. Dovreste sapere che questa era si sta
avvicinando. Con lo stesso cuore di Gesù, che pregò nel giardino del Getsemani:
“Padre mio, se possibile, fa che questo calice passi da me” (Matteo 26:39)
anche voi dovreste pregare: “Padre, se possibile non lasciare che il nostro Messia
sia portato sulla croce”.
Dal
discorso del Reverendo Sun Myung Moon: "Il cuore addolorato di Gesù mentre
andava sulla montagna" 25 gennaio 1959 Seoul.
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