
La Verità sulla vita e la missione di Gesù Cristo
Che tipo di persona avrebbe
potuto consolare Gesù?
Qualcuna delle persone
intorno a Gesù cercò di difenderlo? Non c’è nemmeno una testimonianza che
riporta questa devozione. Gesù fu maltrattato e perseguitato dagli stessi
membri della sua famiglia perché non capivano assolutamente chi era. Anche
senza considerare che era il Re dei re e il figlio di Dio, Gesù fu almeno
trattato bene come un bambino comune?
Il buon senso direbbe che
persino nelle feste o nelle occasioni speciali nessuno faceva dei vestiti o dei
doni speciali e li regalava a Gesù. I fratelli e le sorelle che erano più
favoriti da Giuseppe forse avranno ricevuto qualcosa, ma persino Maria non se
la sentiva di far arrabbiare Giuseppe dando qualcosa a Gesù. Naturalmente Gesù
avrà desiderato indossare i vestiti speciali e mangiare il cibo speciale di
quel tempo, come fanno tutti, ma nessuno glieli dava.
Sicuramente Gesù sapeva di
essere speciale. Sentiva quello che le persone intorno a lui pensavano sul suo
conto, ma l’immagine che aveva di se stesso era totalmente diversa. Sin
da piccolo non poté mai parlare apertamente come voleva. L’unica consolazione
che poteva cercare era nella comunicazione con Dio, e passava la maggior parte
del tempo a pregare Dio cercando la Sua guida. Di conseguenza in questo periodo
Gesù divenne sempre più forte e le circostanze lo costrinsero a seguire
un’unica direzione – verso Dio e la realizzazione del Suo ideale. Lui sapeva
che il pensiero dell’umanità era profondamente diverso da quello di Dio e che
doveva essere corretto; sapeva anche che la società non capiva nulla di ciò che
Dio voleva e che egli stesso avrebbe dovuto cambiarla. A causa delle sue
circostanze avverse, Gesù pregava intensamente Dio, al punto in cui Dio poté
parlargli ed insegnargli di cosa avrebbe avuto bisogno per il suo lavoro
futuro.
In quelle circostanze,
pensate che durante gli anni di Gesù sulla terra qualcuno celebrò il suo
compleanno con gioia? Man mano che Gesù cresceva e conosceva sempre più
chiaramente chi era Dio e quale avrebbe dovuto essere la sua missione, il suo
cuore diventava sempre più pesante e più angosciato e il suo ambiente diventava
sempre più difficile da sopportare.
L’amico più prezioso per
Gesù sarebbe stato qualcuno che fosse andato da lui, non con tanti regali o
parole di congratulazione, ma piuttosto con un cuore addolorato per consolarlo
della sua situazione e per discutere con lui su cosa avrebbe fatto in futuro.
Se ci fosse stata un persona così, allora Gesù sarebbe stato molto più felice
che se qualcuno fosse andato da lui con dei regali. Questa persona avrebbe
potuto essere uno dei suoi fratelli o sorelle. Conoscendo la sua sofferenza
nascosta, questa persona avrebbe potuto portare anche solo un piccolo pezzo di
torta avvolto in un fazzoletto per darlo a Gesù nel suo compleanno dicendo: “La
gente non ti capisce, ma io cercherò di aiutarti. Non devi essere deluso.” Gesù
certamente avrebbe accolto questa persona molto più di qualcuno che fosse
venuto con un regalo fantastico per lui e poi se ne fosse andato via. Se ci
fosse stato un fratello o una sorella così nella sua famiglia, Gesù lo avrebbe
ricordato per tanto tempo e avrebbe parlato di questo.
Quando Gesù si sentiva
abbattuto, doveva pregare Dio più intensamente e Dio, commosso dalla sua
fervida preghiera, gli insegnava: “Più tardi diventerai grande in questo modo e
salirai a questa particolare posizione.” Questo è il modo in cui, comunque,
doveva essere, con Dio che diceva a Gesù tante cose dettagliatamente. Grazie a
queste esperienze, Gesù sapeva che Dio era il suo migliore amico e quello più
vicino a lui, ben diversamente da Giuseppe o Maria, o persino dai suoi fratelli
e sorelle.
Gesù era molto serio quando
pensava alla situazione della sua nazione a quel tempo e pregava su come
cambiare le cose. Sapeva cosa Dio aveva nel Suo piano per lui, per gli
Israeliti e per tutta l’umanità. Dio è spirito, ma Gesù, avendo un corpo,
poteva capire la situazione che esisteva nel mondo e sapeva che lui doveva
essere il punto centrale per riportare quel mondo a Dio. Non pensate che
desiderasse tanto che qualcuno gli mostrasse un po’ di comprensione o che
volesse sentire anche solo una parola d’amore per lui, sapendo che senza di lui
nessuno sarebbe potuto ritornare a Dio? Gesù desiderava tanto sentire il sommo
sacerdote dire: “Dobbiamo prepararci a riceverti, perché questo è l’unico modo
per noi di ritornare a Dio”
Conosciamo qualcuno che capì
e disse questo? Alla fine le persone non lo capirono e, di conseguenza, Gesù fu
crocifisso. Quando Gesù morì sulla croce era incredibilmente abbattuto. Gesù fu
ridotto alla disperazione assoluta dalla mancanza di comprensione da parte
della gente, ma come deve essersi sentito Dio che lo perdeva sulla terra, e che
avrebbe dovuto ancora una volta fare una preparazione per migliaia di anni per
mandare il Messia?
Quando Gesù sulla croce era
nell’angoscia più profonda, il sentimento di Dio corrispondeva esattamente al
suo. Non ci poteva essere assolutamente nessuna differenza. Quando siete
veramente indignati e assolutamente furiosi dentro di voi, potete anche solo pensare
di dare felicità o benedizioni? Quando qualcuno si avvicina a voi in quel
momento, vi sentite di essere generosi e di aprire il vostro cuore? Questo è
esattamente il sentimento che provava Dio mentre osservava Suo figlio morire
sulla croce.
Capendo questo, sappiamo
quale dolore profondo è causato a Dio dalla convinzione tradizionale delle
chiese cristiane che Gesù è venuto per morire. Come ho detto, è il nostro
rapporto con Gesù vivente che ci fa entrare in comunione con Dio. Perciò la
nostra salvezza viene attraverso la resurrezione e il nostro rapporto con Gesù
risorto, non attraverso il sangue della croce. Eppure, persino la resurrezione
non ha potuto assolutamente ripagare il danno arrecato dalla crocifissione
desolata di Cristo. La volontà suprema di Dio era che il popolo scelto di Dio
si unisse a Gesù nel fisico e andasse con lui a realizzare il Regno di Dio
sulla terra. La sua morte bloccò la provvidenza per la restaurazione del mondo
e rese necessario un Secondo Avvento.
In questa situazione disperata,
Gesù capì l’importanza di ciò che era successo e disse: “Io ritornerò”. Ora
potete capire che non è possibile per Gesù tornare felicemente sulle nuvole e
restaurare il mondo per magia? Quando milioni di persone cantano inni e si
scambiano regali e si fanno gli auguri nel suo compleanno, Gesù scoppia di
gioia ed è felice? Mentre ama la sua gente, rimane profondo nel suo cuore il
ricordo doloroso di non essere riuscito a compiere quella parte della sua
missione che avrebbe potuto realizzare se il popolo lo avesse accolto e
consolato mentre era sulla terra.
La vera celebrazione del
Natale
C’è qualcuno che può
celebrare il compleanno di Gesù nel suo vero significato, comprendendo la sua
situazione e quello che avrebbe dovuto fare? Ci sono milioni di persone
che festeggiano il Natale perché lo fanno tutti gli altri, ma chi conosce la
situazione di Gesù e poi commemora quel giorno? L’unica celebrazione che
avrebbe un significato per lui sarebbe quando uno che soffre più di Gesù ed è
più sconsolato di Gesù stesso, andasse da lui e gli dicesse: “Io ho una
situazione difficile ma la tua situazione è molto peggiore. Nonostante ciò mi
piacerebbe festeggiare il tuo compleanno. Dimenticati del tuo dolore per un
momento”. Quando Gesù vedrà dei cristiani così, scoppierà in lacrime e per un
momento celebrerà il suo compleanno.
Ci sono tante persone qui in
questo auditorio, ma che tipo di persone siete e cosa dovreste fare? Prenderemo
tante cose buone usando il nome di Gesù, oppure aiuteremo Gesù? Cosa è stata
chiamata a fare da Dio questa chiesa? Qual è lo scopo di sacrificare noi
stessi? Sacrificandoci noi dobbiamo realizzare l’idea che Gesù cercava di
realizzare e così portare tutti ad unirsi.
Al tempo di Gesù la gente
non lo capiva, ma oggi tutti possono capire questa dimensione di cuore. Se
qualcuno, nella posizione più umile di un servo fosse andato a consolare Gesù e
a parlare con lui, Gesù si sarebbe sentito più vicino a quella persona che a
tutti gli altri potenti di quel tempo. Poiché il cuore di quella persona
sarebbe stato più vicino a Gesù, lo sarebbe stato anche in ogni altro aspetto.
Gesù non avrebbe impedito a questa persona di venire solo perché non era nella
sua stessa nobile posizione; l’avrebbe abbracciata immediatamente e sarebbe
scoppiato a piangere. Questa è la dimensione di cuore, lo standard di valore
che supera qualsiasi barriera sociale o nazionale e può collegare le persone
per sempre.
Possono le persone sentire
una completa unità semplicemente sedendosi attorno alla tavola di un sontuoso
banchetto, mangiando bistecche e buon cibo? Piuttosto è in una situazione
veramente disperata, dove tutti versano lacrime insieme, che si realizza
l’unità di cuore con Cristo. Perché preferireste la seconda situazione? Vi
sentite attratti in questo modo non perché vi piace lottare ma perché Gesù
sente così e Dio sente così. L’unico motivo per cui anche tutti voi dovete fare
una cosa del genere è per poter partecipare a tutto ciò che Dio ha per voi.
Questo vale anche per me. Le
persone preferirebbero molte altre cose, ma anche se la famiglia può andare
alla deriva o la società può non offrire prontamente la sua accoglienza o il
mondo può non capire, noi non possiamo abbandonare la via che Dio ha aperto per
quelli che vogliono seguire Gesù, non importa quanto sia difficile. Ecco perché
sto facendo quello che sto facendo. L’unico scopo per cui sono qui è per farvi
seguire esattamente la stessa strada di Dio. Siete d’accordo con questo? A
volte è molto difficile, ma questo è l’unico modo sicuro per diventare un amico
di Gesù e di Dio stesso.
Noi abbiamo scelto la stessa
strada percorsa da Gesù e in questo modo possiamo capire Dio e partecipare alla
Sua amicizia. Se una donna intende seguire Gesù può seguirlo con il cuore di
Maria e riparare quella situazione di 2.000 anni fa cercando di essere la Maria
migliore possibile. Se è un uomo, allora dovrebbe cercare di servire Cristo
nella posizione di Giuseppe. Per seguire Cristo, una persona può anche seguirlo
come i fratelli e le sorelle di Gesù, che avrebbero dovuto capirlo
completamente, amarlo e fare le cose più difficili per lui. Facendo questo e
unendosi a Gesù, Gesù e Dio stesso in futuro non potranno mai dire: “Io no ti
conosco”. Quelli che seguono Cristo come un vero amico possono consolarlo,
superando il cammino spinoso di questo mondo e sentendosi indignati per tutte
le ingiustizie che gli hanno fatto. Queste persone possono dire: “Loro non
capiscono. Io risarcirò i loro errori, perciò non biasimarli o non angosciarti
per questa situazione. Cerca di dimenticarti di loro e lavoriamo insieme”. Se
il Messia avesse avuto dei seguaci così, allora certamente Dio sarebbe stato in
grado di venire e rivelare il resto della dispensazione. Se qualcuno andasse da
Gesù ed esprimesse dispiacere per le sue difficoltà, allora Gesù risponderebbe:
“È vero, è difficile, ma posso sopportarlo. Ma tu? La tua strada è più
difficile”. Questo flusso di cuore è la base per il Cielo sulla terra.
Il mondo sta celebrando il
Natale nel suo modo migliore, ma festeggiamo il Natale nel senso più vero,
comprendendo la vera situazione di Gesù e il significato del suo secondo
avvento, dedicando tutto il nostro cuore e il nostro amore per unirci a Dio in
amore. Allora possiamo partecipare a tutto ciò che appartiene a Dio.
Dovremmo ricordare a noi
stessi che Gesù quando era sulla terra non ha mai avuto una vera festa di
compleanno e che avrà un immenso significato per lui vedere tante persone
riunite qui per festeggiarlo nel vero senso. Non sareste grati di partecipare
alla vera festa del Natale? Pensate che Gesù sarebbe felice di vedere che le
persone riunite qui hanno versato lacrime e sudore macchiando il loro
volto e sono andate senza bei vestiti a fare il lavoro di Dio? Siete sicuri che
Gesù sarebbe profondamente commosso nel vedervi riuniti qui a cantare canti di
Natale e augurargli buon compleanno?
Dovete sapere con certezza
che siete sulla via per diventare figli e figlie di Dio, a cui persino Dio e
Gesù possono essere grati per quello che avete fatto. Queste persone sono le
donne più belle del mondo e gli uomini più grandi. Chi di voi è convinto che
per il resto della sua vita rimarrà vicino alla strada di Cristo, abbracciando
il passato, il presente e il futuro finché la volontà di Dio non sarà
realizzata, alzi la mano. Dio vi benedica.
Preghiamo.
Padre Sun Myung Moon
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