domenica 24 maggio 2020

Che tipo di persona avrebbe potuto consolare Gesù?

La Verità sulla vita e la missione di Gesù Cristo
Che tipo di persona avrebbe potuto consolare Gesù?
Qualcuna delle persone intorno a Gesù cercò di difenderlo? Non c’è nemmeno una testimonianza che riporta questa devozione. Gesù fu maltrattato e perseguitato dagli stessi membri della sua famiglia perché non capivano assolutamente chi era. Anche senza considerare che era il Re dei re e il figlio di Dio, Gesù fu almeno trattato bene come un bambino comune?
Il buon senso direbbe che persino nelle feste o nelle occasioni speciali nessuno faceva dei vestiti o dei doni speciali e li regalava a Gesù. I fratelli e le sorelle che erano più favoriti da Giuseppe forse avranno ricevuto qualcosa, ma persino Maria non se la sentiva di far arrabbiare Giuseppe dando qualcosa a Gesù. Naturalmente Gesù avrà desiderato indossare i vestiti speciali e mangiare il cibo speciale di quel tempo, come fanno tutti, ma nessuno glieli dava.
Sicuramente Gesù sapeva di essere speciale. Sentiva quello che le persone intorno a lui pensavano sul suo conto, ma l’immagine che aveva di se stesso era totalmente diversa. Sin da piccolo non poté mai parlare apertamente come voleva. L’unica consolazione che poteva cercare era nella comunicazione con Dio, e passava la maggior parte del tempo a pregare Dio cercando la Sua guida. Di conseguenza in questo periodo Gesù divenne sempre più forte e le circostanze lo costrinsero a seguire un’unica direzione – verso Dio e la realizzazione del Suo ideale. Lui sapeva che il pensiero dell’umanità era profondamente diverso da quello di Dio e che doveva essere corretto; sapeva anche che la società non capiva nulla di ciò che Dio voleva e che egli stesso avrebbe dovuto cambiarla. A causa delle sue circostanze avverse, Gesù pregava intensamente Dio, al punto in cui Dio poté parlargli ed insegnargli di cosa avrebbe avuto bisogno per il suo lavoro futuro.
In quelle circostanze, pensate che durante gli anni di Gesù sulla terra qualcuno celebrò il suo compleanno con gioia? Man mano che Gesù cresceva e conosceva sempre più chiaramente chi era Dio e quale avrebbe dovuto essere la sua missione, il suo cuore diventava sempre più pesante e più angosciato e il suo ambiente diventava sempre più difficile da sopportare.
L’amico più prezioso per Gesù sarebbe stato qualcuno che fosse andato da lui, non con tanti regali o parole di congratulazione, ma piuttosto con un cuore addolorato per consolarlo della sua situazione e per discutere con lui su cosa avrebbe fatto in futuro. Se ci fosse stata un persona così, allora Gesù sarebbe stato molto più felice che se qualcuno fosse andato da lui con dei regali. Questa persona avrebbe potuto essere uno dei suoi fratelli o sorelle. Conoscendo la sua sofferenza nascosta, questa persona avrebbe potuto portare anche solo un piccolo pezzo di torta avvolto in un fazzoletto per darlo a Gesù nel suo compleanno dicendo: “La gente non ti capisce, ma io cercherò di aiutarti. Non devi essere deluso.” Gesù certamente avrebbe accolto questa persona molto più di qualcuno che fosse venuto con un regalo fantastico per lui e poi se ne fosse andato via. Se ci fosse stato un fratello o una sorella così nella sua famiglia, Gesù lo avrebbe ricordato per tanto tempo e avrebbe parlato di questo.
Quando Gesù si sentiva abbattuto, doveva pregare Dio più intensamente e Dio, commosso dalla sua fervida preghiera, gli insegnava: “Più tardi diventerai grande in questo modo e salirai a questa particolare posizione.” Questo è il modo in cui, comunque, doveva essere, con Dio che diceva a Gesù tante cose dettagliatamente. Grazie a queste esperienze, Gesù sapeva che Dio era il suo migliore amico e quello più vicino a lui, ben diversamente da Giuseppe o Maria, o persino dai suoi fratelli e sorelle.
Gesù era molto serio quando pensava alla situazione della sua nazione a quel tempo e pregava su come cambiare le cose. Sapeva cosa Dio aveva nel Suo piano per lui, per gli Israeliti e per tutta l’umanità. Dio è spirito, ma Gesù, avendo un corpo, poteva capire la situazione che esisteva nel mondo e sapeva che lui doveva essere il punto centrale per riportare quel mondo a Dio. Non pensate che desiderasse tanto che qualcuno gli mostrasse un po’ di comprensione o che volesse sentire anche solo una parola d’amore per lui, sapendo che senza di lui nessuno sarebbe potuto ritornare a Dio? Gesù desiderava tanto sentire il sommo sacerdote dire: “Dobbiamo prepararci a riceverti, perché questo è l’unico modo per noi di ritornare a Dio”
Conosciamo qualcuno che capì e disse questo? Alla fine le persone non lo capirono e, di conseguenza, Gesù fu crocifisso. Quando Gesù morì sulla croce era incredibilmente abbattuto. Gesù fu ridotto alla disperazione assoluta dalla mancanza di comprensione da parte della gente, ma come deve essersi sentito Dio che lo perdeva sulla terra, e che avrebbe dovuto ancora una volta fare una preparazione per migliaia di anni per mandare il Messia?
Quando Gesù sulla croce era nell’angoscia più profonda, il sentimento di Dio corrispondeva esattamente al suo. Non ci poteva essere assolutamente nessuna differenza. Quando siete veramente indignati e assolutamente furiosi dentro di voi, potete anche solo pensare di dare felicità o benedizioni? Quando qualcuno si avvicina a voi in quel momento, vi sentite di essere generosi e di aprire il vostro cuore? Questo è esattamente il sentimento che provava Dio mentre osservava Suo figlio morire sulla croce.
Capendo questo, sappiamo quale dolore profondo è causato a Dio dalla convinzione tradizionale delle chiese cristiane che Gesù è venuto per morire. Come ho detto, è il nostro rapporto con Gesù vivente che ci fa entrare in comunione con Dio. Perciò la nostra salvezza viene attraverso la resurrezione e il nostro rapporto con Gesù risorto, non attraverso il sangue della croce. Eppure, persino la resurrezione non ha potuto assolutamente ripagare il danno arrecato dalla crocifissione desolata di Cristo. La volontà suprema di Dio era che il popolo scelto di Dio si unisse a Gesù nel fisico e andasse con lui a realizzare il Regno di Dio sulla terra. La sua morte bloccò la provvidenza per la restaurazione del mondo e rese necessario un Secondo Avvento.
In questa situazione disperata, Gesù capì l’importanza di ciò che era successo e disse: “Io ritornerò”. Ora potete capire che non è possibile per Gesù tornare felicemente sulle nuvole e restaurare il mondo per magia? Quando milioni di persone cantano inni e si scambiano regali e si fanno gli auguri nel suo compleanno, Gesù scoppia di gioia ed è felice? Mentre ama la sua gente, rimane profondo nel suo cuore il ricordo doloroso di non essere riuscito a compiere quella parte della sua missione che avrebbe potuto realizzare se il popolo lo avesse accolto e consolato mentre era sulla terra.
La vera celebrazione del Natale
C’è qualcuno che può celebrare il compleanno di Gesù nel suo vero significato, comprendendo la sua situazione e quello che avrebbe dovuto fare?  Ci sono milioni di persone che festeggiano il Natale perché lo fanno tutti gli altri, ma chi conosce la situazione di Gesù e poi commemora quel giorno?  L’unica celebrazione che avrebbe un significato per lui sarebbe quando uno che soffre più di Gesù ed è più sconsolato di Gesù stesso, andasse da lui e gli dicesse: “Io ho una situazione difficile ma la tua situazione è molto peggiore. Nonostante ciò mi piacerebbe festeggiare il tuo compleanno. Dimenticati del tuo dolore per un momento”. Quando Gesù vedrà dei cristiani così, scoppierà in lacrime e per un momento celebrerà il suo compleanno.
Ci sono tante persone qui in questo auditorio, ma che tipo di persone siete e cosa dovreste fare? Prenderemo tante cose buone usando il nome di Gesù, oppure aiuteremo Gesù? Cosa è stata chiamata a fare da Dio questa chiesa? Qual è lo scopo di sacrificare noi stessi? Sacrificandoci noi dobbiamo realizzare l’idea che Gesù cercava di realizzare e così portare tutti ad unirsi.
Al tempo di Gesù la gente non lo capiva, ma oggi tutti possono capire questa dimensione di cuore. Se qualcuno, nella posizione più umile di un servo fosse andato a consolare Gesù e a parlare con lui, Gesù si sarebbe sentito più vicino a quella persona che a tutti gli altri potenti di quel tempo. Poiché il cuore di quella persona sarebbe stato più vicino a Gesù, lo sarebbe stato anche in ogni altro aspetto. Gesù non avrebbe impedito a questa persona di venire solo perché non era nella sua stessa nobile posizione; l’avrebbe abbracciata immediatamente e sarebbe scoppiato a piangere. Questa è la dimensione di cuore, lo standard di valore che supera qualsiasi barriera sociale o nazionale e può collegare le persone per sempre.
Possono le persone sentire una completa unità semplicemente sedendosi attorno alla tavola di un sontuoso banchetto, mangiando bistecche e buon cibo? Piuttosto è in una situazione veramente disperata, dove tutti versano lacrime insieme, che si realizza l’unità di cuore con Cristo. Perché preferireste la seconda situazione? Vi sentite attratti in questo modo non perché vi piace lottare ma perché Gesù sente così e Dio sente così. L’unico motivo per cui anche tutti voi dovete fare una cosa del genere è per poter partecipare a tutto ciò che Dio ha per voi.
Questo vale anche per me. Le persone preferirebbero molte altre cose, ma anche se la famiglia può andare alla deriva o la società può non offrire prontamente la sua accoglienza o il mondo può non capire, noi non possiamo abbandonare la via che Dio ha aperto per quelli che vogliono seguire Gesù, non importa quanto sia difficile. Ecco perché sto facendo quello che sto facendo. L’unico scopo per cui sono qui è per farvi seguire esattamente la stessa strada di Dio. Siete d’accordo con questo? A volte è molto difficile, ma questo è l’unico modo sicuro per diventare un amico di Gesù e di Dio stesso.
Noi abbiamo scelto la stessa strada percorsa da Gesù e in questo modo possiamo capire Dio e partecipare alla Sua amicizia. Se una donna intende seguire Gesù può seguirlo con il cuore di Maria e riparare quella situazione di 2.000 anni fa cercando di essere la Maria migliore possibile. Se è un uomo, allora dovrebbe cercare di servire Cristo nella posizione di Giuseppe. Per seguire Cristo, una persona può anche seguirlo come i fratelli e le sorelle di Gesù, che avrebbero dovuto capirlo completamente, amarlo e fare le cose più difficili per lui. Facendo questo e unendosi a Gesù, Gesù e Dio stesso in futuro non potranno mai dire: “Io no ti conosco”. Quelli che seguono Cristo come un vero amico possono consolarlo, superando il cammino spinoso di questo mondo e sentendosi indignati per tutte le ingiustizie che gli hanno fatto. Queste persone possono dire: “Loro non capiscono. Io risarcirò i loro errori, perciò non biasimarli o non angosciarti per questa situazione. Cerca di dimenticarti di loro e lavoriamo insieme”. Se il Messia avesse avuto dei seguaci così, allora certamente Dio sarebbe stato in grado di venire e rivelare il resto della dispensazione. Se qualcuno andasse da Gesù ed esprimesse dispiacere per le sue difficoltà, allora Gesù risponderebbe: “È vero, è difficile, ma posso sopportarlo. Ma tu? La tua strada è più difficile”. Questo flusso di cuore è la base per il Cielo sulla terra.
Il mondo sta celebrando il Natale nel suo modo migliore, ma festeggiamo il Natale nel senso più vero, comprendendo la vera situazione di Gesù e il significato del suo secondo avvento, dedicando tutto il nostro cuore e il nostro amore per unirci a Dio in amore. Allora possiamo partecipare a tutto ciò che appartiene a Dio.
Dovremmo ricordare a noi stessi che Gesù quando era sulla terra non ha mai avuto una vera festa di compleanno e che avrà un immenso significato per lui vedere tante persone riunite qui per festeggiarlo nel vero senso. Non sareste grati di partecipare alla vera festa del Natale? Pensate che Gesù sarebbe felice di vedere che le persone riunite qui hanno versato lacrime e sudore macchiando il loro volto e sono andate senza bei vestiti a fare il lavoro di Dio? Siete sicuri che Gesù sarebbe profondamente commosso nel vedervi riuniti qui a cantare canti di Natale e augurargli buon compleanno?
Dovete sapere con certezza che siete sulla via per diventare figli e figlie di Dio, a cui persino Dio e Gesù possono essere grati per quello che avete fatto. Queste persone sono le donne più belle del mondo e gli uomini più grandi. Chi di voi è convinto che per il resto della sua vita rimarrà vicino alla strada di Cristo, abbracciando il passato, il presente e il futuro finché la volontà di Dio non sarà realizzata, alzi la mano. Dio vi benedica.
Preghiamo.
Padre Sun Myung Moon

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