lunedì 15 giugno 2020

Gesù, la sua famiglia lo ostacola

La verità sulla vita e la missione di Gesù Cristo
La famiglia di Gesù lo ostacola
Marco 3:20-21
Poi entrò in una casa e la folla si radunò di nuovo, così che egli e i suoi non potevano neppure mangiare. I suoi parenti, udito ciò, vennero per prenderlo, perché dicevano «È fuori di sé».
Marco 3:31-35:
Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. Una folla gli stava seduta intorno, quando gli fu detto: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano». Egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» Girando lo sguardo su coloro che gli sedevano intorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre».
Come possiamo vedere da queste parole, Gesù non aveva dei genitori e dei fratelli che potessero sinceramente confortarlo. Siccome non aveva dei veri genitori e dei veri fratelli, Gesù si trovò in una situazione triste, desolata e miserabile e fu abbandonato dai suoi parenti. Quando Giovanni Battista, che avrebbe dovuto preparare la via al Signore, lo tradì, Gesù provò un enorme dolore e una grande amarezza. Noi dobbiamo renderci conto della situazione di Gesù sentendo il suo cuore e, spingendoci un po’ più in là, possiamo ereditare tutti i suoi insegnamenti.
Nonostante la sua famiglia e i suoi parenti fossero stupiti dai miracoli che circondavano la sua nascita, dal momento che ignoravano il piano provvidenziale di Dio, non poterono ricevere Gesù come il Messia. Originariamente avrebbero dovuto capire la missione divina di Gesù e preparare la strada e l’ambiente per il suo futuro. Sarebbero dovuti diventare come una scala per Gesù, nel suo cammino per realizzare il piano di salvezza di Dio. Se avessero fatto questo, Gesù non avrebbe avuto bisogno di trovare i suoi discepoli.
Dal discorso di Sun Myung Moon: Perché Deve Tornare il Signore? 26 Maggio 1957
La madre e i fratelli di Gesù non diventarono mai la sua vera famiglia. Diventarono invece i suoi nemici, nella strada che stava percorrendo. Inoltre, persino i tre discepoli di Gesù, che egli educò con tutto il suo cuore e la sua vita, e che lo affiancarono durante i tre anni del suo ministero pubblico, non diventarono veri membri della sua famiglia.
Che tipo di persona sarebbe un vero membro della famiglia di Gesù? Sarebbe una persona che assomigliava a Gesù nel desiderio di portare la verità a tutti. Questa persona avrebbe sperimentato tutto il cuore sofferente e angosciato di Dio nel vedere la battaglia di Gesù contro Satana. Per questo, un vero membro della famiglia di Gesù non sarebbe qualcuno che seguì Gesù solo quando percorreva la via della croce, ma qualcuno che aveva capito il cuore di Gesù durante tutta la sua vita, fino al momento in cui dovette prendere la strada che lo portò alla croce.
Marco 3:31-35:
Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. Una folla gli stava seduta intorno, quando gli fu detto: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano». Egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» Girando lo sguardo su coloro che gli sedevano intorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre».
Quando Gesù venne sulla terra, il fatto di non riuscire a trovare un vero membro della sua famiglia fu il suo dolore e la sua pena più grande. Gesù non riuscì a trovare un vero membro della sua famiglia che potesse testimoniare per lui, lottare al suo fianco quando combatteva contro Satana e portare la croce al suo posto mentre camminava verso il Golgota, una persona di cui potesse essere veramente orgoglioso di fronte al cielo e alla terra.
Alla luce di questo, cosa dovremmo fare noi? Come Gesù diede tutto se stesso per testimoniare la volontà di Dio 2000 anni fa, anche noi, che viviamo oggi, dobbiamo fare del nostro meglio per testimoniare la sua volontà, con tutto il nostro cuore e la nostra mente. Dobbiamo diventare delle persone che possono realizzare i desideri di Gesù, nella stessa situazione di Gesù che lottò contro Satana, e con il cuore di Gesù che si preoccupava di realizzare la volontà di Dio, nonostante l’opposizione delle autorità ebraiche e della nazione di Israele.
Inoltre, per eliminare tutti gli ostacoli che si oppongono alla realizzazione della volontà del cielo, dobbiamo diventare persone in grado di sentire la forte determinazione di Gesù che fu pronto ad offrire persino la sua vita. Dobbiamo anche avere lo spirito di diventare un’offerta disposta a sacrificarsi e a portare una croce per amore delle persone.
Se avete il carattere di Gesù, potete comunicare con il cuore di Gesù, che 2000 anni fa offrì se stesso in sacrificio per gli Israeliti. Non dovete diventare un’offerta senza vita, una persona che si arrende a Satana. Se capite veramente il cuore di Gesù, non avrete timore a testimoniare la sua volontà, né sarete sconfitti nella battaglia contro Satana. Perciò, negli ultimi giorni dobbiamo mantenere una determinazione eroica ed avere il coraggio di superare la collina della morte, guidando persino i nostri nemici nell’abbraccio d’amore di Dio. Così potremo finalmente diventare veri membri della famiglia di Gesù.
Dal discorso di Sun Myung Moon: Diventiamo Veri Membri della Famiglia di Gesù, 18 ottobre 1957
Nessun posto dove posare il capo
Matteo 8:20:
Gesù gli disse: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo hanno dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
Prima di dire che una persona è grande, pensate al significato di questa parola. Tra tutte le persone nel corso della storia, quattro furono i santi più grandi: Gesù, Maometto, Confucio e Buddha.
Avevano forse delle case grandi e lussuose e molte ricchezze? No, ognuno di loro fu perseguitato e disprezzato dai suoi contemporanei. Gesù disse: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. È questa la caratteristica di un grande uomo?
Durante il suo tempo, Confucio fu come un “cane senza nome”, come egli stesso si definì, per il modo in cui la gente lo trattava male. Non aveva un lavoro fisso, ma scelse di vivere di elemosina e di viaggiare insegnando e imparando. Buddha nacque in un palazzo lussuoso come un grande principe, ma rinunciò a tutto e scelse una vita di sacrificio. Si ritirò sulle montagne a pregare e a scoprire la verità spirituale. Nessuno vuole veramente vivere una vita difficile, ma questi quattro uomini scelsero questo tipo di vita e oggi tutti li considerano grandi.
Dal discorso di Sun Myung Moon: Le cose di cui vogliamo essere orgogliosi, 25 ottobre 1981
Con i vostri genitori che cercano addirittura di rapirvi e la persecuzione che viene da ogni parte, voi state scrivendo il poema più grande e state creando il più grandioso capolavoro artistico. Noi stiamo diventando i creatori di grandi opere. Gli alberi dispendiosi sono quelli che hanno sviluppato forme insolite o simmetriche nel corso della loro vita accidentata.
La sofferenza crea fra noi il legame spirituale più forte e senza di essa non proveremmo nessuna profonda emozione stando insieme. Se abbiamo sofferto insieme la persecuzione e la fame, e se abbiamo cercato di prenderci cura gli uni degli altri, allora si forma un profondo rapporto di cuore che trascende la nostra nazionalità, che sia coreana, giapponese o americana. Il modo in cui potete trovare un rapporto di cuore con Gesù è accettare la sofferenza. Non c’è altro modo.
Dal discorso di Sun Myung Moon: Coloro che possono ricevere l’amore di Dio, 1 ottobre 1977.
L’autorità sulla terra di perdonare i peccati
Matteo 9:2-8:
Ed ecco gli portarono un paralitico disteso sopra un letto. Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati». Ed ecco alcuni scribi pensarono dentro di sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori? Infatti, che cos'è più facile, dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati" o dire: "Alzati e cammina"? Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, alzati», disse allora al paralitico, «prendi il tuo letto e va' a casa tua». Ed egli si alzò e se ne andò a casa sua. Visto ciò, la folla fu presa da timore e glorificò Dio, che aveva dato tale autorità agli uomini.
Oggi, con un profondo rispetto per la morte di Gesù, noi crediamo che il potere della redenzione si trovi nella croce, ma questo non è tutto. Ciò che dobbiamo capire è che, mentre la redenzione è certamente possibile attraverso la nostra fede nella croce, se le persone avessero creduto e fossero vissute secondo le parole annunciate da Gesù mentre era sulla terra, la salvezza si sarebbe realizzata a quel tempo e in quel luogo.
Di cosa può essere innanzitutto orgoglioso Gesù dopo essere venuto sulla terra? Adamo ed Eva non furono in grado di realizzare le parole di Dio a causa della caduta. Essi non credettero alle Sue parole.
Anche se l’uomo cadde e la storia della provvidenza fu prolungata per 4000 anni perché Adamo ed Eva non credettero alle parole di Dio, Gesù stabilì la fede, come punto centrale, vincendo Satana. In altre parole Gesù emerse come il re della fede su questa terra.
Dal discorso di Sun Myung Moon: Gesù Cristo, l’orgoglio di Dio, 16 maggio 1956

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